
Per la prima volta Deflorian/Tagliarini portano in scena un testo non scritto da loro, ma da un autore con cui condividono affinità importanti, a cominciare dalla relazione tra vita e finzione e il faticoso rapporto tra il singolo individuo e la società. Un’esperienza individuale e collettiva in un dialogo per voce sola. Il ’68 i padri li voleva uccidere, così si diceva. Quarant’anni dopo, nelle pagine di un testo dettato, un giovane scrittore si mette a caccia degli assassini del padre e li scopre tra i dominanti, ma soprattutto rimette all’ordine del giorno della scrittura le vite di cui nessuno vuole più sentir parlare, le nude vite di coloro a cui il potere toglie qualunque protezione. Ma cosa è accaduto nel frattempo? Louis lo racconta, quasi fiabescamente in una pagina di questo dialogo per voce sola, dentro una classe operaia ormai condannata all’obsolescenza dalla voga liberista dove un figlio omosessuale se la deve vedere con un padre ossessionato dal maschile e dalla consapevolezza di essere a sua volta un emarginato, un dominato, un perdente, proprio come le persone che più odia e a cui più teme di rassomigliare, gli arabi, le donne, gli effeminati. Una drammaturgia performativa che guarda sempre di più alla letteratura. Scegliendo Francesco Alberici come interprete gli artisti hanno cercato la massima distanza possibile dal mimetismo con la voce che in Chi ha ucciso mio padre parla in prima persona per raccontare la storia di tutti noi attraverso una storia di uno solo. Note di regia “Il ’68 i padri li voleva uccidere–così si diceva. Quarant’anni dopo, nelle pagine di un testo dettato, sono parole dello stesso Edouard Louis, non dalle esigenze della letteratura, ma da quelle della necessità e dell’urgenza–da quelle del fuoco–uno scrittore di 26 anni si mette in caccia degli assassini del padre…Il miracolo è che questo atto d’accusa non rende meno toccante la kafkiana “lettera al padre” in cui il figlio dà ripetutamente del tu all’uomo che per anni gli ha negato ogni confronto, eludendo in tal modo il confronto con sé stesso. Cercandolo e trovandolo dove lui non sa nemmeno di essere, nelle profondità di una vocazione subito espropriata dalle dure leggi di una condizione sociale che da sempre è anche un’ideologia, un aspetto della dominazione. Che sia la parola rivoluzione–detta dal padre–l’ultima parola del testo può far riflettere: una fortissima inquietudine corrode il cuore della Francia profonda (e non solo). Ma è più interessante chiedersi cosa è accaduto nel frattempo. Non ho mai visto le famiglie che hanno tutto andare al mare per festeggiare una decisione politica, perché la politica per loro non cambia quasi nulla». La vera differenza, in questo scarno e incisivo racconto di un padre e di un figlio rispetto a quelli che si sono succeduti nella storia della letteratura, sta proprio nella scena in cui si svolge […] Scrittore che visibilmente guarda al teatro, Edouard Louis diventa per noi il logico passaggio verso una drammaturgia performativa che guarda sempre di più alla letteratura: abituati a portare in scena le nostre parole e il nostro vissuto-distillati attraverso il lungo percorso di prove-per la prima volta abbiamo scelto di affidarci al testo di un altro con cui condividiamo alcune affinità fondamentali. Compagnia A.D.
Uno sguardo non più rabbioso, ma riconciliato verso i cattivi padri. Un’intimità che continuamente si apre alla Storia e al presente.
E cosa è accaduto Louis lo racconta, quasi fiabescamente in una pagina di questo dialogo per voce sola: «Un giorno, in autunno–scrive–erano stati aumentati di quasi cento euro gli aiuti per il nuovo anno scolastico. Erano versati ogni anno alle famiglie per aiutarle a comprare la cancelleria, i quaderni, le cartelle. Eri pazzo di gioia, avevi gridato in soggiorno: andiamo al mare, e siamo andati in sei nella nostra macchina da cinque…Tutto il giorno è stato una festa.
A cominciare, ovviamente, dalla relazione tra vita e finzione. E per compiere un’altra tappa nella ricerca che da tempo ci accompagna sui legami tra figura e sfondo, tra esperienza singolare ed esperienza collettiva. Scegliendo Francesco Alberici come interprete abbiamo cercato la massima distanza possibile dal mimetismo con la voce che in Chi ha ucciso mio padre parla in prima persona. Non è nella somiglianza che cerchiamo un piano di verità tra questa storia e il pubblico, ma nella possibilità, aperta dalla didascalia iniziale del testo di raccontare la storia di tutti noi attraverso una storia di uno solo. La nostra regia e l’interpretazione di Francesco Alberici non saranno altro che lo sviluppo ulteriore di un cantiere dove da molto tempo lavoriamo insieme.”
Ti potrebbero interessare:
Relative Calm – A work in three parts
24/09/2022Relative Calm | A work in three parts 24 settembre 2022, h 20:30 e 25 settembre 2022, h 16 - ...
Relative Calm – A work in three parts
25/09/2022Relative Calm | A work in three parts 24 settembre 2022, h 20:30 e 25 settembre 2022, h 16 - ...
GALLIANO | PORFIR’EVIČ BORODIN con Marshall Direttore
30/09/2022GALLIANO | PORFIR’EVIČ BORODIN, Wayne Marshall direttore 30 settembre 2022, h 20.30 - Teatro Auditorium Manzoni GALLIANO | PORFIR’EVIČ BORODIN ...
Andrea Chénier
14/10/2022 - 23/10/2022Andrea Chénier 14 - 23 ottobre 2022 - Teatro Comunale di Bologna UMBERTO GIORDANO - Andrea Chénier Andrea Chénier, dramma ...
SCHUMANN | MENDELSSOHN BARTHOLDY con Abbado Direttore
17/10/2022SCHUMANN | MENDELSSOHN BARTHOLDY, Roberto Abbado direttore 17 ottobre 2022, h 20.30 - Teatro Auditorium Manzoni SCHUMANN | MENDELSSOHN BARTHOLDY ...
DE PABLO | MYKOLAVIČ LJATOŠYNS’KYJ con Lyniv Direttrice
27/10/2022DE PABLO | MYKOLAVIČ LJATOŠYNS’KYJ, Oksana Lyniv direttrice 27 ottobre 2022, h 20.30 - Teatro Auditorium Manzoni DE PABLO | ...
Lohengrin
13/11/2022 - 20/11/2022Lohengrin 13 - 20 novembre 2022 - Teatro Comunale di Bologna Richard Wagner - Lohengrin L’opera romantica Lohengrin, rappresentata nel ...
DE PABLO | MYKOLAVIČ LJATOŠYNS’KYJ con Angius Direttore
26/11/2022DE PABLO | MYKOLAVIČ LJATOŠYNS’KYJ, Marco Angius direttore 26 novembre 2022, h 20.30 - Teatro Auditorium Manzoni HOSOKAWA | RESPIGHI ...
DEBUSSY | ŠOSTAKOVIČ con Conlon Direttore
30/11/2022DEBUSSY | ŠOSTAKOVIČ, James Conlon direttore 30 novembre 2022, h 20.30 - Teatro Auditorium Manzoni DEBUSSY | ŠOSTAKOVIČ James Conlon, ...
La Traviata
10/12/2022 - 21/12/2022La Traviata 10 - 21 dicembre 2022 - Teatro Comunale di Bologna GIUSEPPE VERDI - La Traviata Melodramma in tre ...
BRUCH | BRUCKNER con Znaider Direttore e solista
19/12/2022BRUCH | BRUCKNER, Nikolaj Znaider direttore e solista 19 dicembre 2022, h 20.30 - Teatro Auditorium Manzoni BRUCH | BRUCKNER ...
VERDI | PUCCINI | ROSSINI | DONIZETTI con Frizza Direttore
23/12/2022VERDI | PUCCINI | ROSSINI | DONIZETTI, Riccardo Frizza direttore 23 dicembre 2022, h 20.30 - Teatro Auditorium Manzoni VERDI ...
Teatri di Bologna ha aggiornato la propria informativa sul trattamento dei dati e la gestione dei cookies utilizzati in questo sitoOkPrivacy policy